L’impegno di Amgen al servizio dei pazienti è quello di rendere disponibili terapie biotecnologiche innovative ed efficaci nel più breve tempo possibile. Il nostro approccio alla Ricerca & Sviluppo assicura un elevato livello di efficienza alle diverse fasi del processo e si sviluppa sostanzialmente in tre tappe fondamentali. Il punto di partenza è l’identificazione del target genetico, che caratterizza la malattia, quindi si procede alla ricerca della terapia mirata per quello specifico target, selezionandola all’interno di un’ampia gamma di molecole per arrivare infine alla fase di sviluppo clinico. Ognuna di queste tappe presenta caratteristiche che rendono unico e peculiare l’approccio di Amgen già nella fase della ricerca.

  • Alla scoperta dei geni mutanti

    Il primo momento dell’intero processo, quello relativo all’identificazione del target genetico, è legato alla genomica. È la disciplina, nata a partire dai primi anni Ottanta, che si occupa della struttura, del contenuto, della funzione e dell’evoluzione del genoma, grazie alla quale si possono individuare specifiche mutazioni genetiche associate a gravi patologie: il punto di partenza per sviluppare soluzioni terapeutiche sempre più precise e avanzate che rappresentano il futuro del settore farmaceutico.

  • Perché investire nelle banche dati genetiche

    Per rendere il più possibile efficiente ed efficace il processo di analisi e validazione dei dati genetici è necessario disporre del maggior numero possibile di informazioni relative a questi ultimi. Ecco perché Amgen si è assicurata la possibilità di avvalersi di alcune delle più ampie banche dati genetiche del mondo. È il caso di deCODE Genetics, azienda islandese leader mondiale nello studio della genetica umana, che Amgen ha acquisito nel 2012 così da poter usufruire di un database unico e omogeneo di informazioni genetiche sulla popolazione islandese, una chiave di volta per l’identificazione dei molteplici fattori di rischio di determinate patologie. Altrettanto importanti sono le collaborazioni avviate con UK BioBank, struttura impegnata a sequenziare 500mila genomi diversi per creare uno di più grandi database genetici di sempre, e con Intermountain Healthcare, che sta portando avanti il più grande studio di mappatura del DNA compiuto fino a oggi negli Stati Uniti.

  • Velocizzare lo screening

    Un’altra esigenza da affrontare riguarda la necessità di velocizzare lo screening di piccole molecole per individuare potenziali farmaci. A questa sfida ha risposto l’acquisizione di Nuevolution, ora Amgen Research Copenhagen, che ha messo a disposizione di Amgen la “tecnologia del DNA codificato” o DEL. Questa nuova potente tecnologia utilizza piccoli frammenti di DNA legati a piccole molecole e permette di vagliare ad una velocità straordinaria da miliardi a trilioni di composti per trovare molecole attive su bersagli molecolari, superando il classico test di screening delle molecole come si faceva e tuttora si fa nella produzione farmaceutica.

  • Genetica più biologia cellulare per arrivare all’ingegneria molecolare

    Dopo aver individuato il target, si tratta di comprendere come intervenire sulla struttura stessa delle molecole per lo sviluppo di farmaci innovativi. In questa fase, oltre alle competenze in genetica sono fondamentali quelle in biologia cellulare, grazie alle quali Amgen è fin dalla sua nascita in grado di esplorare le potenziali risposte che l’organismo umano è in grado di sviluppare di fronte all’aggressione della malattia. L’integrazione tra genetica e biologia cellulare permette quindi ai ricercatori Amgen di trasformare le conoscenze acquisite in terapie avanzate, spesso rivoluzionarie, grazie a metodologie e tecniche sempre più all’avanguardia.

  • Il problema dell’undruggability

    Una volta identificata una molecola potenzialmente efficace, non è detto che sia effettivamente in grado di esprimere il suo effetto biologico sul suo target; molte proteine nel genoma umano sono undruggable, ovvero non hanno ‘fessure’ o ‘maniglie’ che permettano al farmaco di legarsi oppure si trovano in tessuti a oggi non raggiungibili.

    Rientra in questa prospettiva la partnership con Arrakis, startup cui si deve la tecnologia che isola molecole in grado di legarsi con elevata specificità e potenza all’RNA. Amgen è in grado di sviluppare molecole che riescono a degradare l’RNA. Unendo le rispettive molecole è possibile creare nuovi agenti multispecifici che degradano l’RNA in modo estremamente mirato, superando la sfida dell’undruggability.

  • Ridondanza biologica e sicurezza

    Due ulteriori problemi tuttora irrisolti con le attuali terapie sono la ridondanza biologica, ovvero la presenza di più canali di comunicazione tra le cellule, che rende non sufficiente bloccare un unico segnale tra quelli che attivano una patologia, e la sicurezza, poiché un target espresso nella cellula tumorale può essere espresso anche nelle cellule sane, che vengono così ugualmente colpite dalla terapia. L’acquisizione di Teneobio, startup in grado di produrre anticorpi completamente umani che offrono una flessibilità senza precedenti in termini di sviluppo di terapie multispecifiche (Human Heavy-Chain Antibodies), risponde a entrambe queste sfide.

  • I tempi di progettazione e sviluppo delle nuove molecole

    Ma la più grande sfida del futuro è legata alla difficoltà di accorciare i tempi di progettazione e sviluppo di molecole che hanno una crescente complessità strutturale. Individuare una proteina non significa a priori poterla trasformare in una terapia, soprattutto per i farmaci multispecifici. Prevedere la riproducibilità e il comportamento pre-clinico durante le prime fasi dello sviluppo di un farmaco è la sfida maggiore per l’intero settore. Oggi, circa la metà delle molecole progettate non conferma i comportamenti sperati.

    La strategia di Amgen per prevedere la riproducibilità e il comportamento clinico durante le prime fasi dello sviluppo di un farmaco e ridurne i tempi di sviluppo si chiama Biologics Next. È un approccio avanzato allo sviluppo di nuove terapie proteiche, che si avvale dell’apprendimento automatico e dell’Intelligenza Artificiale per progettare la molecola giusta in modo rapido ed efficace, fondendo biologia, scienza dei dati e ultra-miniaturizzazione, per passare dagli attuali tempi di realizzazione, che si misurano in anni, a quelli della biologia generativa, che si misurano in mesi.

    Per approfondire, https://www.amgenscience.com/.

Pipeline

Amgen è un’azienda da sempre tesa all’innovazione e alla ricerca, che rappresentano il cuore delle attività. Oggi più che mai questa attività procede a pieno regime e la nostra pipeline, con 50 molecole in fase di sviluppo, è solida e diversificata.