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"La storia di Amgen è una storia di innovazione, di farmaci first in class capaci di fare la differenza per le persone che lottano contro le malattie più gravi e la nostra missione, quella di servire i pazienti, è un potente elemento di coesione per tutti i nostri 25.000 dipendenti presenti nel Mondo”. Così il CEO Amgen Bob Bradway ha presentato Amgen nel corso di un’intervista a tutto campo pubblicata su Money Maze, uno dei più seguiti podcast finanziario a livello globale. Per Bradway è stata quindi l’occasione per raccontare il contributo della nostra Ricerca alle sfide più importanti della medicina di domani.
Oggi, il rapido invecchiamento della popolazione comporta la domanda di farmaci efficaci per il trattamento delle malattie tipiche dell’età avanzata, come cardiopatie, tumori e osteoporosi. Per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, solo negli Stati Uniti ogni 40 secondi si verifica un infarto o un ictus, nonostante l’aumentata capacità di individuare le persone più a rischio e di prevenire molti di questi eventi grazie a farmaci che abbassano drasticamente il colesterolo LDL. A questo proposito, Bradway ha sottolineato come Amgen collabori con i diversi Sistemi Sanitari per contribuire a ridurre il numero di infarti e ictus in tutti i Paesi in cui è presente. Negli Stati Uniti, per esempio, ha l’ambizione di dimezzare, entro il 2030, il numero di infarti e ictus in tutto il Paese.
Altra grande sfida per la salute pubblica è l’obesità, che colpisce persone di tutte le età. Come ha ricordato Bradway, le persone con un corredo genetico in grado di ‘immagazzinare’ meglio l'energia in eccesso sotto forma di grasso hanno goduto in passato di un vantaggio evolutivo che oggi però non ha più ragion d’essere, in un mondo che ha facile accesso alle calorie. In più, le cellule grasse sono metabolicamente attive e danno origine ad altre malattie, tra cui quelle cardiache e renali, il diabete, l'asma, l'osteoartrite e diversi tipi di tumori. Bradway ha inoltre sottolineato come Amgen stia sviluppando un farmaco proprio per il trattamento dell'obesità.
Una tecnologia chiave per il futuro secondo Bob Bradway è senz’altro quella rappresentata dagli anticorpi bispecifici di cellule T, molecole progettate per rendere in grado le cellule immunitarie del paziente di colpire e distruggere con precisione le cellule tumorali. Una tecnologia che Amgen sta sviluppando per il trattamento di diverse altre patologie, come quelle oncologiche.
Amgen è anche un pioniere nell'uso dei dati genetici per comprendere le malattie e sviluppare nuovi trattamenti, e questo grazie soprattutto all'acquisizione, nel 2012, dell’islandese deCODE genetics. L'Islanda, grazie alla sua omogeneità genetica, è un luogo ideale per identificare varianti rare associate a malattie gravi. Da allora, ha confermato Bradway, "siamo andati ben oltre i confini dell'Islanda, studiando il patrimonio genetico di diverse popolazioni di tutto il mondo".
Un altro sviluppo interessante riguarda infine l'utilizzo dell'intelligenza artificiale nelle diverse fasi della Ricerca. La scoperta e lo sviluppo di farmaci dipendono fortemente dalla capacità di prevedere la struttura tridimensionale di una proteina e, per farlo, gli scienziati si sono potuti affidare finora solo a tecniche complesse e costose come la cristallografia a raggi X e la microscopia crioelettronica. Oggi invece, ha sottolineato Bradway, grazie ad AlphaFold e a software simili "è stato possibile generare un modello computerizzato di queste strutture tridimensionali, e questo ci permette di ridurre di mesi, e in alcuni casi di anni, il tempo di progettazione dei farmaci. Abbiamo già ottenuto alcuni successi e, senza dubbio, l'intelligenza artificiale aprirà le porte a un'altra era di innovazione più rapida e completamente nuova".
Nonostante i numerosi progressi, comunque, Bradway ha concluso che c'è ancora molto da scoprire. "A volte crediamo di sapere moltissimo sulla biologia, ma ogni giorno ci accorgiamo di quanto poco conosciamo in realtà di questo mondo".
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